"VIAGGIO IMMAGINARIO MA NON TROPPO SUL PIANETA SUONO"
L'unico spettacolo d'arte di strada in cui il pubblico è assoluto protagonista, guidato e diretto dall'artista come una vera orchestra. 

Il viaggio musicale si snoda attraverso canti tribali, assoli di rototom ed interventi cabarettistici, quindi raggiunge il suo culmine quando l'artista distribuisce al pubblico una cinquantina di percussioni provenienti da tutto il mondo: fischietti, tammorre siciliane, batà congolesi, coperchi di pentola, maracas, nacchere e tante altre cosine strane che stimoleranno l'atavico battito tribale che sonnecchia in ognuno di noi. L'improvvisata orchestra sarà guidata dall'artista attraverso improbabili "gramelot" demenzial-percussivi, vorticosi "scat" jazzistici, ma anche inaspettate canzoni per bimbi, per saggiare quanta voglia di giocare abbia realmente il pubblico. Alla fine tutti canteranno, in un'atmosfera magica pieno di ritmo.

Ad arricchire l'esibizione, l'artista esegue alcuni brani al vibrafono, stupendo strumento dal suono evocativo e cristallino.

Sulla rete come.to/buskers

Mimo, mago, animatore di folle, incantatore di bambini. Arrivato in Italia nel 1979 dall’Iran per studiare architettura, ha iniziato per hobby ad interessarsi al mondo dello spettacolo fino a farlo diventare la sua vita, ottenendo grandi successi. 

Il suo cabaret di impronta internazionale ricorda Marcel Marceau e i Mummenschantz, nonché Chaplin e Totò. Saeed con la fantasia dei suoi mille volti, tutti strabilianti, è apprezzato sia dai bambini che dagli adulti per la sua versatilità. Il suo spettacolo, quasi unico, gira da diversi anni nelle piazze d’Europa e vanta premi in numerose rassegne di teatro e cabaret, nonché molteplici apparizioni televisive.

Saeed è insegnante all’Accademia Internazionale per lo Spettacolo di Fornacette (PI).

La stampa e la televisione si sono già interessate diverse volte di lui e dei suoi spettacoli. Ecco come ne parla La Repubblica “ … applausi e risate accompagnano lo spettacolo di questo abile e affascinante istrione, che con dolcezza e cortese ironia riesce ad affascinare il pubblico, lo stimola a manifestare il proprio entusiasmo e lo coinvolge nella sua rappresentazione, facendone un divertito ed improvvisato complice”

Il Trio Tzigano propone, rivisitandola in modo originale, la musica popolare dei paesi balcanici, che in Europa fu fatta conoscere dagli zingari rumeni ed ungheresi durante il loro nomade girovagare.

E’ una musica dal chiaro sapore romantico, struggente ed allo stesso tempo travolgente nata per i balli attorno al fuoco degli accampamenti gitani e per le feste in occasione dei vari avvenimenti della comunità (matrimoni, fidanzamenti, riti di iniziazione, feste propiziatorie). I brani proposti provengono per la maggior parte da autori popolari, molti dei quali sconosciuti, o da celebri compositori come Eunescu, Layos e Dinicu. Il programma prevede anche una parte dedicata al grande chitarrista gitano Django Reinhardt, che ha saputo abilmente coniugare la tradizione folklorica gitana legata alle sue origini con il jazz afroamericano.

“ … questa straordinaria formazione esegue le più struggenti e coinvolgenti czarde tzigane in una atmosfera di particolare calore, che rende ogni occasione un evento eccezionale … ” (La Repubblica)

I tre componenti del gruppo (Emiliano Rodriguez, sax soprano – Marco Graziani, chitarra – Roberto Batoli, contrabbasso) hanno collaborato con importanti musicisti quali Stephen Grossmann, Bob Berg, Mike Stern, Gianni Basso, Paolo Fresu, Franco D’Andrea, Massimo Urbani, e con prestigiose orchestre (Filarmonica della Scala – dir. R. Muti, Sinfonica Nazionale della RAI di Torino – dir. E. Inbal) tenendo concerti in Italia e all’estero (Francia, Svizzera, Russia, Germania, Slovenia, Libano, Tunisia).